Sulla Mostra: “Scenari“
Sangiorgiofotografia nella sua missione di valorizzare la fotografia ligure doveva finire, prima o poi, con l’imbattersi in Emanuele Zuffo, il pietrese che si è fatto conoscere per le sue originali “Storie minime”. I suoi trini frammenti fotografici, potevano scaturire solo dall’animo di un ligure: spigoloso, poetico, dolorosamente consapevole dello scorrere del tempo, del fissarsi dell’attimo nella memoria, tranquillamente inquieto. Le fotografie di Zuffo sono “piccoli album fotografici fatti di gioie, di amarezze, di volti, di incontri casuali e di infinite e malinconiche domande prive di risposte” (A. M. Matone). Emanuele transita nell’esistenza ridotta all’essenziale con il suo sguardo fotografico, analizzandone le emozioni apparentemente piccole del quotidiano, scandendole in piccole tracce di vita che, mute, misteriosamente incoraggiano e si fanno bagaglio leggero per il viaggio. Il paesaggio ligure non è più quello conosciuto o visto in una miriade d’ immagini: se ne coglie un microscopico aspetto che viene ricostruito in un triplice, piccolo, inventario esistenziale. Eppure, per una sorta di metonimia dell’anima, se ne respira l’aria; proprio come, girato l’angolo di un viale, o penetrato in un carruggio, tra tanti afrori ti assale il profumo salmastro del mare che nemmeno vedi, e sei afferrato dai suoi orizzonti. Nel suo stesso cammino di artista, egli è giunto alla fotografia di teatro, già pronto a cogliervi le sfumature fondamentali dell’umano e del troppo umano. La capacità di carpire alla realtà un frammento vitale, di suscitare un “quadro di fotogrammi” capaci di evocare il sentire, ha aiutato l’autore a collegare la scena teatrale alla sua precedente produzione fotografica definendo, soltanto per gli occhi di chi visiterà l’Esposizione di Sangiorgiofotografia, una serie di Scenari del possibile. Tale è infatti il titolo della Mostra con cui Sangiorgiofotografia, ancora una volta e in un modo inesauribile che colpisce, ci fa conoscere e gustare un’altra bella e vitale esperienza artistica del nostro Ponente ligure.
Paolo Tavaroli